
Pubblicato nel 1975 e adattato per il cinema nel 1977, al centro di un discusso Premio Goncourt, La vita davanti a sé di Romain Gary è la storia di Momò, bimbo arabo di dieci anni che vive nel quartiere multietnico di Belleville nella pensione di Madame Rosa, anziana ex prostituta ebrea che ora sbarca il lunario prendendosi cura degli “incidenti sul lavoro” delle colleghe più giovani. Un romanzo commovente e ancora attualissimo, che racconta di vite sgangherate che vanno alla rovescia, ma anche di un’improbabile storia d’amore toccata dalla grazia. Silvio Orlando ci conduce dentro le pagine del libro con la leggerezza e l’ironia di Momò diventando, con naturalezza, quel bambino nel suo dramma. Il genio di Gary ha anticipato senza facili ideologie il tema dei temi contemporaneo: la convivenza tra culture, religioni e stili di vita diversi. Le ultime parole del romanzo dovrebbero essere una bussola in questi anni aridi di compassione: «Bisogna voler bene».
con Silvio Orlando
dal testo “La vie devant a soi” di Romain Gary
(Emile Ajar)
con Ensamble dell’Orchestra Terra Madre
riduzione e regia Silvio Orlando
direzione musicale Simone Campa
produzione Cardellino srl